Resto qui perché...

Quanto è forte il legame con la propria terra, con le proprie origini, con i luoghi che abitiamo?
Non esiste un’unità di misura per questo legame, una scala da zero a cento in cui uno può dire: ecco, per me vale tanto "così", e può indicare un numero.
Restare, andare via: forse ognuno, almeno una volta, è stato sfiorato dalla voglia di fuggire, ha trovato qualche ragione per dire "vado via".
Ma è stato un attimo.
E subito le ragioni per restare si sono fatte sentire: una, due, tre… e un’altra, e un’altra ancora.
Ognuno ha le sue ragioni, alcune sono ragioni di tutti.

Chiunque viva in Val di Susa si è costruito in questi anni un proprio elenco personale, una serie di risposte alla domanda: "Perché resto qui?"
Nel Grande Cortile del 2011 abbiamo raccolto alcune di queste risposte e ve le presentiamo a mano a mano che vengono lette nelle diverse serate: chi le ascolta trova sempre una ragione in più da aggiungere al proprio elenco personale...


L'elenco di Emilio Chiaberto sindaco di Villar Focchiardo
Letto durante la prima serata del Grande cortile 14 gennaio 2011
(Musiche di Paolo Conte)

PERCHE’ VOGLIO STARE QUI’
  • Voglio stare qui perché Dio e/o il destino ha voluto che qui io nascessi,
  • che qui nascessero mia moglie ed i miei figli e con loro realizzassimo in questa parte i mondo il nostro progetto di vita.
  • Voglio stare qui perché in Valle di Susa i miei genitori, e i miei nonni, i miei trisnonni, hanno vissuto tutta la loro vita, lavorando con fatica e con grandi sacrifici hanno coltivato la terra a loro disposizione nel rispetto dell’ambiente e della natura e hanno creduto in valori forti come la famiglia, l’onestà, la giustizia, il rispetto altrui e la solidarietà. 
  • Voglio stare qui perché qui ho incontrato persone determinate che si danno da fare per cambiare le cose che non ritengono giuste con serietà, con passione, in modo gratuito senza ricercare il proprio interesse o tornaconto
  • Voglio stare qui insieme a molti valsusini per impegnarmi nelle istituzioni. Nei gruppi di volontariato o nei movimenti e continuare a lottare per rendere la politica un reale servizio alla comunità ed ai più deboli
  • Voglio stare qui per ribadire che le scelte vanno fatte non seguendo le direttive di parte ma basandole sul buon senso quanto basta per capire che la raccolta differenziata è mille volte meglio degli inceneritori, che il risparmio energetico e le energie rinnovabili sono le vere alternative alla follia nucleare, che per grandi opere come il Tav servono solo ai grandi affari mentre sono le piccole cose quelle che migliorano davvero la vita della gente. Perché è meglio accogliere che respingere.
  • Voglio stare qui perché fuggire davanti ai problemi non li risolve
  • Voglio stare qui perché se ognuno di noi metterà da parte quel pizzico di orgoglio o di individuale certezza e rinuncerà alla propria sigla, al proprio nome, al proprio logo per vedere i contenuti aprirsi all’intera società riusciremo veramente a cambiare la nostra valle e la nostra bellissima Italia.
  • Voglio stare qui perché qui si gioca il mio futuro, quello dei miei figli e quello di tutti i valsusini

Emilio CHIABERTO

L'elenco di  Paolo Miletto - Villar Focchiardo
Letto durante la prima serata del Grande cortile 14 gennaio 2011
(Musiche di Paolo Conte)

Un po’ dei Perché di una valle che viaggia “in direzione ostinata e contraria”
   
  • Perché non crediamo alla dottrina della corsa sfrenata, del “sempre di più”. Più alto, più veloce, più dentro la montagna, più cose da far correre, consumare, incenerire. 
  • Perché la religione della gara infinita è oppio per i popoli. Perché sono balle. Perché la nostra terra e il nostro solo mondo ci chiedono urgentemente di smettere l’ebbrezza, e custodirli.
  • Perché casomai crediamo ad un Dio delle nostre montagne. Un Signore delle cime.
  • Perché in ogni caso consideriamo inviolabile la nostra montagna. Sacra ogni goccia della sua acqua. Da difendere dall’offesa, dallo stupro.
  • Perché a Villar amiamo l’ombra dei castagneti, conosciamo l’antico lavoro per le nostre castagne, e poi d’autunno… che buoni, i marroni.
  • Perché in questi posti abbiamo i nostri cuori, le nostre case, e guarda un pò, i nostri giardini, e gli orti.
  • Perché qui devono poter crescere bene i bambini della nostra comunità. Che non sia tra cantieri, binari morti, tangenti, mafie, e debito.
  • Perché vogliamo abitare in una valle alpina, non in una corsia asservita ad un’enorme piattaforma logistica bipartisan.
  • Perché vogliamo che le nostre tasse siano investite invece per un sistema sociale solidale, che sia l’Italia della  ricerca, della cultura, dell’istruzione, delle tante piccole opere per la cura di se stessa, con i loro tanti lavori.
  • E pensando agli operai di Mirafiori, ma non solo: l’Italia del lavoro nei diritti, non nella legge del più forte. 
  • Poi, perché ci piace vincere difficile.
  • Perché qui, qui vicino, un po’ più distante e nel mondo, tanti soprusi, ma tante lotte di donne e uomini con i nostri stessi perché.
  • Infine, o prima di tutto, perché sogniamo di costruire proprio qui un posto quasi uguale a quello... dove ogni tanto vorremmo andar via con te.

Paolo Miletto


L'elenco di  Lionello Gioberto, sindaco di Vaie
Vaie, 14 gennaio 2011

Perché Voglio stare qui
  • Voglio stare qui perché ho avuto la fortuna di nascere nel paese più bello del mondo
  • Voglio stare qui perché i miei nonni, bisnonni e trisnonni che arrivavano da fuori hanno trovato qui il posto da chiamare “casa”
  • Voglio stare qui perché abitano da queste parti anche il cinghiale, il cervo, la poiana, il gipeto e il lupo
  • Voglio stare qui perché quando il sole sorge dietro la Sacra e tramonta al Rocciamelone lo spettacolo è gratis
  • Voglio stare qui perché per avere una chioma rigogliosa l’albero deve avere le radici ben profonde
  • Voglio stare qui perché l’onorevole Napoli ha detto che siamo tutti depressi e invece io conosco un bel po’ di persone che sarebbero in grado di seppellirlo di risate
  • Voglio stare qui perché solo qui la gente è talmente “forte” da venir accusati di aver rotto il naso a un poliziotto che aveva il casco con la visiera abbassata
  • Voglio stare qui perché nel 2005  l’8 dicembre è stato davvero un giorno della Madonna
  • Voglio stare qui perché non è che tutti sono simpatici e adorabili. Ma chi lo è lo è per davvero
  • Voglio stare qui perché in valle c’è gente che suona il blues quasi come a Chicago
  • Voglio stare qui perché vedo chi è andata via e muore di nostalgia
  • Voglio stare qui perché in un mondo dove per persone diventano dei numeri, qui tutti hanno un nome, un cognome e volenti o nolenti anche un soprannome
  • Voglio stare qui perché mia moglie dice: “Quando infuria…”  e io non voglio mica contraddire mia moglie
  • Voglio stare qui perché in tanti stiamo coltivando un sogno e solo se tutti fanno la loro parte forse il sogno si avvererà
  • E infine voglio stare qui perché questa sera  in Tv c’è il Grande Fratello e a Vaie in palestra per un incontro sulla Fiom  c’è un mare di persone… 
Lionello Gioberto


Sabato 29 Gennaio ore 21
Bussoleno, Polivalente, piazza del mercato

L'elenco di Daniela
  • Vado via perché in questo paese non c’è futuro per mio figlio
  • Resto per dare ai giovani come mio figlio la possibilità di costruire, tutti insieme, un futuro per questo paese.
  • Vado via perché in questo paese la classe politica ha perso ogni dignità, ogni morale e ci ha rubato tutti i sogni
  • Resto perché quelli come noi che credono ancora nei valori e sono capaci di lottare per una giusta causa ; perché quelli come noi che non si vendono per carriere e denari, hanno il dovere di difendere la Carta Costituzionale nei suoi alti contenuti.
  • Vado via perché il Bel Paese, pieno di Arte e Cultura che ci hanno lasciato le precedenti generazioni, sta cadendo a pezzi e a pezzi lo stanno svendendo
  • Resto perché chi ha un minimo di sensibilità deve cercare di salvare il bello che ancora esiste e coinvolgere la maggior parte delle persone a pensare che la cultura, anche se non produce reddito, è parte di noi e arricchisce la nostra vita.
L'elenco di Domenico
  • Vado via perché la televisione sta distruggendo le coscienze.
  • Resto perché con Internet possiamo provare a ricostruirle.
  • Vado via perché arrivano troppi stranieri.
  • Resto perché arrivano tanti stranieri.
  • Vado via perché gli Italiani sono un popolo di emigranti.
  • Resto perché per ognuno che va via c’è qualcun altro che arriva, e nessuno dei due sarà felice di aver lasciato la sua casa.
  • Vado via perché da sola non posso cambiare nulla.
  • Resto perché insieme possiamo cambiare tutto.
  • Vado via perché non c’è più la sinistra.
  • Resto perché si può “sorpassare a sinistra” … e andare oltre.
  • Vado via perché l’italiano medio è come un fiammifero. Si fa sempre fregare.
  • Resto perché un fiammifero si frega una volta sola. Poi si accende e brucia.
L'elenco di Gigi e Maria
  • Vado via perché la primavera in Valle di Susa è già calda e lei (commissario straordinario) ci tiene  troppo caldo
  • Resto perché mi sono sempre piaciuti i trenini…a bassa velocità
  • Vado via perché non ne posso più di sentir parlare di treni
  • Resto perché sono curioso di conoscere quante altre suggestioni ha nel cassetto
  • Vado via perché sono suggestionabile
  • Resto perché voglio vedere quante altre balle racconterà ancora all’Europa
  • Vado via perché non ne posso più di commissari poco straordinari e molto prevedibili
  • Resto perché voglio capire da quali fondi pubblici si possono ancora spremere soldi per finanziare commissari esperti a vendere fumo…
  • Vado via perché il fondo l’abbiamo già toccato e i fondi non sono più quelli di una volta
  • Resto perché ultimamente il legionario risulta un po’ provato e senza tanti argomenti
  • Vado via perché la legion d’onore è una cosa seria e non si può assegnare al primo venuto
  • Resto perché a presidiare la democrazia ci credo ancora
  • Vado via perché gigi la sta mettendo troppo sul serio
  • Resto perché ardo dalla voglia di ammirare la stazione intergalattica di Susa
  • Vado via perché non mi sono mai piaciuti quelli che barano
  • Resto perché la Valle è nostra e merita di essere vissuta con dignità. Resto solo perché qui abbiamo trovato tante belle persone che prima di questa lotta contro il TAV non conoscevamo
No – resto –restiamo  perché siamo saliti sulle nostre montagne e abbiamo visto che la nostra valle è ancora molto bella e l’aria molto più pulita di quella della città, la in fondo: vale la pena di fermarsi per difenderla!


Venerdì 4 febbraio - Sant’Ambrogio
L'elenco letto dal sindaco Dario Fracchia

Resto qui
perchè voglio tornare a credere nella politica, quella con la “P” maiuscola, che ha come fine il servizio e il bene di tutti
Resto qui
perchè non voglio più dare deleghe in bianco a nessuno ma partecipare attivamente alle scelte per un futuro diverso e migliore
Resto qui
perchè la gente qui, di questa Valle, ha un sogno che è anche il mio, che possiamo intitolare “ Qui,nella nostra Valle noi facciamo così” e che qualcuno qualche anno prima ha scritto prima di noi: ora ve lo leggo:

Pericle - Discorso agli Ateniesi, 461 a.C.
Qui ad Atene noi facciamo così.
Qui il nostro governo favorisce i molti invece dei pochi: e per questo viene chiamato democrazia.
Qui ad Atene noi facciamo così.
Le leggi qui assicurano una giustizia eguale per tutti nelle loro dispute private, ma noi non ignoriamo mai i meriti dell’eccellenza.
Quando un cittadino si distingue, allora esso sarà, a preferenza di altri, chiamato a servire lo Stato, ma non come un atto di privilegio, come una ricompensa al merito, e la povertà non costituisce un impedimento.
Qui ad Atene noi facciamo così.
La libertà di cui godiamo si estende anche alla vita quotidiana; noi non siamo sospettosi l’uno dell’altro e non infastidiamo mai il nostro prossimo se al nostro prossimo piace vivere a modo suo.
Noi siamo liberi, liberi di vivere proprio come ci piace e tuttavia siamo sempre pronti a fronteggiare qualsiasi pericolo.
Un cittadino ateniese non trascura i pubblici affari quando attende alle proprie faccende private, ma soprattutto non si occupa dei pubblici affari per risolvere le sue questioni private.
Qui ad Atene noi facciamo così.
Ci è stato insegnato di rispettare i magistrati, e ci è stato insegnato anche di rispettare le leggi e di non dimenticare mai che dobbiamo proteggere coloro che ricevono offesa.
E ci è stato anche insegnato di rispettare quelle leggi non scritte che risiedono nell’universale sentimento di ciò che è giusto e di ciò che è buon senso.
Qui ad Atene noi facciamo così.
Un uomo che non si interessa allo Stato noi non lo consideriamo innocuo, ma inutile; e benchè in pochi siano in grado di dare vita ad una politica, beh tutti qui ad Atene siamo in grado di giudicarla.
Noi non consideriamo la discussione come un ostacolo sulla via della democrazia.
Noi crediamo che la felicità sia il frutto della libertà, ma la libertà sia solo il frutto del valore.
Insomma, io proclamo che Atene è la scuola dell’Ellade e che ogni ateniese cresce sviluppando in sé una felice versalità, la fiducia in se stesso, la prontezza a fronteggiare qualsiasi situazione ed è per questo che la nostra città è aperta al mondo e noi non cacciamo mai uno straniero.
Qui ad Atene noi facciamo così.

Pericle - Discorso agli Ateniesi, 461 a.C.


Mercoledi 9 Febbraio - Condove
Letto da un gruppo di donne di Condove

STASERA SIAMO QUI PERCHÉ
  • Il Vangelo è la rivelazione della pace, dell’amore incondizionato verso il Prossimo
  • accogliamo l’invito di Papa Benedetto XVI che afferma “l’intervento dell’uomo non comprometta la fecondità della terra, per il bene di oggi e per il bene di domani”
  • ci sono stati e ci sono e ci saranno molti sacerdoti e Vescovi, come Don Tonino Bello, che svolgono continuamente il discorso della pace. È la pace il valore, che promuove ogni sorta di bene, è quell’amore universale che costruirà la famiglia umana unita. 
  • Il Magistero condanna “l'enormità della guerra”: riesce quasi impossibile pensare che nell'era atomica la guerra possa essere utilizzata come strumento di giustizia. La guerra è un “flagello” e non rappresenta mai un mezzo idoneo per risolvere i problemi che sorgono tra le Nazioni. Quando scoppia, la guerra diventa una “inutile strage”, una “avventura senza ritorno”, che compromette il presente e mette a rischio il futuro dell'umanità: “Nulla è perduto con la pace. Tutto può essere perduto con la guerra”
  •  Riteniamo che il diritto alla salute, il diritto all’acqua, il diritto alla qualità della vita e dell’ambiente siano irrinunciabili e non monetizzabili
  • Papa Paolo IV scriveva “le disuguaglianze economiche, sociali, culturali troppo grandi tra popoli e popoli provocano tensioni e discordie e mettono in pericolo la pace”
  • come ci ricordava Don Helder Camara arcivescovo cattolico e teologo brasiliano  “quando si sogna insieme, è l’inizio della realtà”.

COME CATTOLICI SIAMO CONTRARI AL TAV PERCHÈ
  • il nostro Credo ci interpella sul senso e sul valore di ogni agire umano
  • se la terra su cui viviamo ci è stata consegnata da Dio perché “la custodissimo e la coltivassimo” sappiamo “usarla e modificarla” per il nostro sostentamento e non per una corsa sfrenata alla sopraffazione degli uni sugli altri
  • assumendo a pieno il significato della parola “cattolico” cioè “universale” dobbiamo porre attenzione verso tutti gli esseri umani, perseguendo il BENE di tutti e di ciascuno.
  • riteniamo che la vita vada salvata e difesa sempre, non solo quando è in embrione
  • riteniamo irresponsabile l’azione volta alla realizzazione di grandi opere e di macchine da guerra, che comportano enormi spese e spreco di denaro, che graverebbero nuovamente sul bilancio delle famiglie italiane
  • riteniamo che “sviluppo” e “profitto” non siano termini coincidenti e soltanto il ritorno ad uno stile di vita sobrio possa conciliarsi con lo sviluppo globale dell’uomo
  • intendiamo vivere, pensare ed agire sostenuti dalla virtù cristiana della speranza


Avigliana -  Mercoledi 16 febbraio 2011
L'elenco di Carla Mattioli sindaco di Avigliana
  • Resto perché sono il   sindaco e a ho il dovere di non avvelenare i bambini, sotterrare i morti e dare l’acqua tutte le mattine ai miei cittadini.
  • Vado via  perché ho due milioni e mezzo di euro fermi in bilancio che questo Stato non mi fa spendere per regalarli a Roma e Catania o alle amiche bulgare di Bondi
  • Resto per l’acqua sicura del mio rubinetto di casa, e perché tra pochi anni potrò bermi l’acqua di Rochemolle , dalla  montagna, con l’acquedotto di valle
  • Vado via perché ci sono donne che si trasportano, nella fatica della settimana, 18 kg per volta di bottiglie d’acqua che arriva da migliaia di km di distanza, pagandola a peso d’oro, quando basta lasciare  due ore una brocca in frigo di acqua del rubinetto   per non sentire il sapore del cloro. Fanno nel 2011 la fatica di mia nonna nell’Ottocento che si prendeva l’acqua al pozzo.
  • Resto per fare il bagno nel lago, adesso balenabile, come quando avevo 15 anni. Adesso mio figlio e le amiche più giovani  fanno  due giri mentre io me ne faccio uno: ma abbiamo tutte e due la  Sacra negli occhi nella luce che cede alla sera.
  • Vado via  perché mentre io compro l’acqua in bottiglie di plastica in uno sperduto  villaggio di Oualià hanno bevuto tutti, bambini, donne, uomini e animali, da un unico pozzo pieno di rospi dopo che si è rotta una pompa nella stagione delle piogge, e hanno dovuto aspettare mesi che le strade si liberassero dall’acqua per andare in stazione a 40 km di distanza, , prendere un treno per 10 ore per cercarsi i pezzi di ricambio.
  • Resto perché voglio andare a Oaulià a vedere l’acquedotto alimentato a pannelli solari dove il mio Comune ha messo, per amore di giustizia, seimila euro di investimento. E le donne devono solo più aprire un rubinetto davanti a casa senza farsi chilometri coi bidoni in testa
  • Vado via perché qui ad Avigliana ci sono ancora consiglieri comunali che pensano al Parco e alla Palude dei Mareschi come a un improduttivo allevamento di zanzare
  • Resto per l’acqua della palude ancestrale dei Mareschi, dove si abbeverano i caprioli, pullulante di girini, di cibo per gli aironi, e dove un giorno ho visto un martin pescatore.
  • Vado via perché siamo pronti a spendere 20 miliardi per il TAV e ci ricordiamo della forza cupa e devastante dell’acqua solo durante frane e alluvioni, senza capire che la protezione del territorio è una priorità.. Il recente Veneto insegna. E insegnano migliaia di pagine di geologi depositate da anni nella polvere degli scaffali dei ministeri.
  • Resto per  l’acqua della fontana della Mortera, di San Francesco, champagne con cui mi sbrodolo d’estate,  ciclista assetata alla volta della Sacra
  • Vado perché non sempre riusciamo a far capire che non possiamo sempre asfaltare e cementificare, e che a volte è meglio un po’ di fango e disordine perché l’acqua non dilavi i suoli
  • Resto per vedere ancora da sindaco il fiume di Oualia, dove dicono ci sia ancora un coccodrillo e che i bambini attraversano con le piroghe per andare a scuola.
  • Resto: “Un paese ci vuole, non fosse che per il gusto di andarsene via. Un paese vuol dire non essere soli, sapere che nella gente, nelle piante, nella terra c'è qualcosa di tuo, che anche quando non ci sei resta ad aspettarti” il mio amico . Cesare Pavese
  • Resto per  l’acqua della mia amata Wislava “Sulla mano mi è caduta una goccia di pioggia, attinta dal Nilo e dal Gange” perché l’acqua di quella goccia  è quella di tutta la terra .

Rivoli - 18 Febbraio 2011
L'elenco di Gianna De Masi
  • Vado via perché mi sento accerchiata dall’illegalità
  • Resto perché domani sera i ragazzi del presidio di Libera di Rivoli organizzano un dibattito sulla legalità portando fra noi Pino Masciari, un testimone di giustizia che continua a lottare
  • Vado via perché nella mia città, Rivoli, si fa finta che il Tav non ci riguardi
  • Resto perché il presidio che teniamo in vita da più di un anno è un luogo bello e prezioso
  • Resto perché  la lotta al tav non è la semplice opposizione a un’opera inutile e devastante, è qualcosa di più: è l’affermazione della democrazia e di un modello di società diverso
  • Vado via perché non sopporto più il servilismo di Fede e Ferrara e ancora meno sopportole loro mutande esposte al vento
  • Resto perché  domenica scorsa in piazza eravamo in tante, ma proprio tante, a rivendicare la nostra dignità
  • Vado via perché un paese non può dire ogni giorno ai suoi giovani che l’unica strada è vendere se stessi, il proprio corpo, le proprie idee, i propri ideali
  • Resto perché  i miei figli, come tanti altri giovani, possano costruire il proprio futuro con le loro forze e le loro capacità
  • Vado via perché la politica mercifica tutto ed ha ucciso i miei ideali
  • Resto perché ho dedicato all’amministrazione di questa mia città, Rivoli, 9 anni della mia vita: con entusiasmo e passione,
  • Resto perché sento di dover continuare a fare politica: una politica fatta di partecipazione, di condivisione, di sogni per il futuro
  • Resto perché  voglio continuare a lottare insieme agli altri contro il tav, perché non sono nimby, perché voglio non solo difendere la terra dei padri, ma soprattutto tutelare le terra dei figli


Almese sabato 26 febbraio 2010
A cura del Laboratorio Civico di Almese

VADO VIA perché se capitasse un'incidente nucleare voglio essere il più lontano possibile
RESTO perché voglio lottare con tutte le mie forze affinché ciò non possa mai accadere

VADO VIA via perché l’Italia non è un paese per giovani
RESTO perché i giovani sono la forza di questo paese

VADO VIA perché non sono nata in val susa
RESTO perché sono orgogliosa di far parte di una comunità che anziché lamentarsi e subire cerca soluzioni ed agisce

VADO VIA perché sarà dura!
RESTO perché vale la pena di esserci e di continuare a lottare

VADO VIA perché nella bolletta dell'energia elettrica l'importo delle tasse supera quello dell'energia consumata
RESTO perché sul mio tetto, l'impianto fotovoltaico produce il doppio dell'energia che consumo

VADO VIA perché stanno distruggendo tutti i diritti faticosamente conquistati da mio nonno e da mio padre
RESTO perché voglio difendere questi diritti per i mie figli ed i miei nipoti

VADO VIA perché non c'è nessuno che mi rappresenta
RESTO perché abbiamo imparato tutti insieme a rappresentarci da soli

VADO VIA perché asfalto e cemento vorrebbero uccidere questa valle
RESTO perché in questa valle ci sono ancora terra e semi e frutti c'è ancora vita e non lasceremo che si spenga così

VADO VIA perché siamo governati da una casta di privilegiati e disonesti
RESTO perché ho fiducia di mandare a casa questi inutili buffoni

VADO VIA perché qui non trovo il tempo per me stesso
RESTO perché, quando la coscienza si risveglia, non si può più pensare soltanto a noi stessi

VADO VIA perché mi hanno detto che DA QUI passerà il TAV ed io non voglio vivere per 20 anni in una valle-cantiere
RESTO perché tanto DA QUI .... non passeranno mai !!!

VADO VIA perché ci accusano di dire sempre no
RESTO perché come siamo capaci noi a dire NO! non è capace nessuno...

VADO VIA perché nel paese del sole si torna a parlare di energia nucleare
RESTO perché al referendum sul nucleare voglio che vinca il sì