NIMBY sarete voi

Le ragioni del Movimento contro il TAV

Perché la Val Susa si oppone alla costruzione di una linea ferroviaria? In fondo, tutti noi amiamo il treno! Il treno porta con sé un’idea buona di sviluppo, di socialità, di unione tra territori lontani. Alzi la mano chi non è mai salito su un vagone o chi, con occhi persi di bambino, non ha mai guardato passare un treno.
I valsusini sentono tutto questo. Tutti loro usano il treno verso Torino: pendolari per lavoro e per studio, soprattutto, ma anche per fare acquisti e passeggiare, per il cinema e il teatro, per gli ospedali e la prefettura. La città è a 50 km e non c’é mezzo più comodo del treno per raggiungere il centro (certo, come in tutt’Italia si lamentano i ritardi, la scarsa pulizia ed il servizio scadente).
Perché, allora, contrastano il TAV?
Sostanzialmente per quattro ragioni: il TAV è inutile, costa moltissimo, è promosso da lobbies inaffidabili e bugiarde ed è devastante per l’ambiente.
  1. Il TAV è inutile. Una linea ferroviaria che collega l’Italia alla Francia attraverso la Val Susa c’è già. Anche se risale alla fine del 1800, è stata ammodernata recentemente ed è utilizzata al 30% della sua capacità sia merci che passeggeri (lo ammettono anche i progettisti). La domanda di trasporto, sia passeggeri che merci, da/verso la Francia e l’ovest Europa è in costante calo, tanto che Trenitalia negli ultimi anni ha progressivamente ridotto le corse TGV Milano-Torino-Lione-Parigi. Le previsioni degli anni ’90 in base alle quali è stata ipotizzata la nuova linea sono state completamente smentite dalla realtà degli anni seguenti, e nessuno studio serio prevede incrementi nei prossimi decenni. Infine, non è tecnicamente possibile far viaggiare sulla stessa linea AV convogli merci e convogli passeggeri, tanto che appena al di là del confine, in Francia, c’è e ci sarà solo la linea AV passeggeri.
  2. Il TAV è costosissimo. Oggi si parla di oltre 20 miliardi di euro. Un’intera manovra finanziaria, tanto più forte perché interamente finanziata con soldi pubblici (anche i contributi europei - peraltro non più del 5% del totale - sono infatti denari di tutti i cittadini e di nessun imprenditore). In Italia l’Alta Velocità costa da 3 a 4 volte più che nelle altre nazioni perché il territorio è molto più articolato e perché le opere connesse e compensative pesano molto. Non va dimenticata, poi, la grande attrazione che i lavori del TAV esercitano sulla criminalità organizzata, con conseguente aumento dei costi e abbassamento della qualità costruttiva (oltre, naturalmente, all’illegalità ed alla alterazione del mercato).
  3. Il TAV è propagandato da uno schieramento interessato. Tutti i partiti politici, con rare eccezioni, sono favorevoli. Tutti gli imprenditori del ramo costruzioni e non solo (Ligresti, Pesenti, Gavio, CMC, FIAT, Banche varie, ecc.) fiutano un affare perfetto: guadagni privati e costi pubblici. Per convincere la recalcitrante val Susa truccano le carte, nascondono documenti e interpretano le leggi. Esaltano a parole il coinvolgimento del territorio che smentiscono nei fatti (la Legge Obiettivo ne è esempio lampante). Nessuno di loro ha mai esposto argomenti convincenti per ribattere alle obiezioni dei valsusini. Anzi, molti atti ufficiali (si vedano i Quaderni dell’Osservatorio Governativo o le Delibere Regionali) danno loro torto. Sono gli stessi che hanno spinto le Olimpiadi del 2006: forse hanno ringiovanito Torino ma hanno lasciato in montagna impianti costosi ed inutilizzabili.
  4. Il TAV ha un impatto ambientale devastante. Il progetto descrive oltre due decenni di cantieri; terreni espropriati; viabilità modificate; milioni di tonnellate di roccia da asportare, trasportare e stoccare; milioni di litri di acqua di falda intercettati e prosciugati; polveri, rumori e vibrazioni (nella valle più ventosa della Alpi: l’inquinamento raggiungerà Torino!). Tutto questo, in teoria, potrebbe essere considerato l’inevitabile prezzo da pagare al progresso, in parte remunerato dalle cosiddette “compensazioni” (cioè altri lavori, altro cemento, altro terreno usurpato). In pratica, invece, non può essere così a causa degli argomenti descritti ai punti precedenti. E la distruzione del Mugello toscano, dove l’Alta Velocità è già passata, lo dimostra ampiamente.
Di tutto questo il Movimento NOTAV ha documentazione ampia e approfondita, mai smentita dai proponenti!